lunedì 20 ottobre 2008

Segnalazione | newbasic.design

Basic Design, fondamenta del design

Giovanni Anceschi newbasicdesign.it

La domanda intorno alla quale ruota questo intervento è “a che cosa serve il Basic Design?”. Cercheremo di mostrare che rispondere alla domanda implica l’oggettivazione di questa branca della disciplina del design che si occupa del suo insegnamento, implica, insomma, la presentazione delle ricerche svolte dai designer quando insegnano, nonché le metodologie e gli approcci pedagogici che stanno e sono state alla base dell’insegnamento.

E ovvio che la domanda “a che cosa serve” coincide praticamente con quella che suona: che cos’è il Basic Design?
“Basic Design” non è una espressione del linguaggio comune come la parola “arte” o, ormai, la parola “design” da solo.
E certamente non è una nozione notissima.
Se si dovesse fare un inchiesta presso gli studenti di molte università e scuole di design italiani io ho l’impressione che sarebbe più facile che dimostrerebbero di conoscere quello che si chiama Design primario piuttosto che la tradizione del vero e proprio Basic Design.
Il che risulta davvero abbastanza curioso se si pensa che Alain Findeli in Rethinking Design education for the 21st Century è proprio al basic che affida il ruolo centrale e riequilibratore delle relazioni fra componente estetica, tecnologica e scientifica nella disiciplina e nella professione.
Ai designer italiani, si potrebbe dire che il Basic Design è la disciplina centrale del design.
E’ una disciplina estremamente particolare e originale come statuto, in quanto intreccia intimamente propedeutica, (cioè la pratica dell’insegnamento di un saper fare) e fondazione disciplinare (cioè il pensiero teorico e metodologico che le sta alla base).
In altri termini il Basic Design è il luogo ideale dove convergono e si concatenano di fatto ricerca formale e espressiva, progetto e, appunto, insegnamento.

A dire il vero questa connessione stringente fra insegnamento e teoria è connaturata con il modo in cui - forse da sempre e dappertutto - è avvenuto e avviene che nascono le discipline
Il sapere si forma e cioè si formula laddove c’è bisogno di trasmetterlo.
Nasce quando la trasmissione è indiretta, e allora nasce l’opera di Vitruvio o di Hogart nella forma di quel libro che è il manuale.
Ma nasce ancor prima quando si pratica la trasmissione diretta (cioè si fa scuola). Si pensi che De Saussure - il fondatore della semiolinguistica - non ha mai scritto una riga e solo a posteriori - a partire dagli appunti dei suoi allievi - è nata la dispensa che diventerà il Traité. [continua]

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