lunedì 11 giugno 2007

STUDI DI SETTORE 2 | ...alla ricerca della luce!

La prima notizia è la proroga per il versamento del primo acconto 2007 al 9 luglio, anziché al 18 giugno prossimo, la seconda è la libera scelta all’adeguamento al risultato di Gerico, mentre per quanto riguarda le cause di esclusione sono previste aperture per i contribuenti c.d. marginali che saranno più garantiti.

Dopo i recenti fatti di “cronaca politica” è stata messa in discussione la politica fiscale del vice ministro sugli studi di settore, accusando il Governo di violare lo Statuto del contribuente e di portare all’esasperazione i contribuenti-imprese, al punto di minacciare la disobbedienza fiscale.

Con un decreto del presidente del consiglio dei ministri alla firma nei prossimi giorni è stato annunciato il differimento di 20 giorni, al 9 luglio ai quattro milioni di contribuenti soggetti agli studi di settore, con lo scopo di permettere alle imprese e professionisti di poter meglio valutare le nuove istruzioni che l’Agenzia delle Entrate sta mettendo a punto, con particolare riguardo alle clausole di esclusione dei soggetti marginali.

In sostanza il fisco si è reso conto delle difficoltà che contribuenti e professionisti stanno incontrando nell’applicazione degli studi di settore e che la partita potrebbe chiudersi con un 50% di soggetti che raggiungono il traguardo ambito della congruità e il restante 50% che non arriva alla salvezza tributaria.

Per ridurre l’efficacia degli indicatori di normalità economica, le situazioni di svolgimento delle attività in condizioni di marginalità sono prese in considerazione dalla circolare delle Entrate n. 31/E del 22 maggio scorso, secondo la quale le condizioni di marginalità sono contraddistinte da alcuni elementi quali la localizzazione territoriale dell’attività, le ridotte dimensioni del mercato servito, l’età del contribuente, la limitata dotazione dei beni e l’assenza di dipendenti e di costi per servizi. Altre ipotesi sono al vaglio degli esperti ministeriali: la precarietà dell’impresa destinata a uscire dal mercato, la crisi del settore e la tipologia dell’attività che non si presta ad essere esaminata mediante gli indicatori di normalità economica.

Particolare attenzione è stata riservata alle società immobiliari di gestione che possiedono pochi immobili concessi in locazione, senza il supporto di alcuna organizzazione, né di lavoro dipendente. Sono questi i casi in cui il programma Gerico propone oggi ricavi astronomici in rapporto alla consistenza del patrimonio immobiliare. Peraltro spesso la società immobiliare non è congrua pur rispettando i ricavi minimi previsti dalla disciplina delle società di comodo.

Altre situazioni di anomalia di funzionamento riscontrata riguarda le imprese edili, che se pure costruiscono senza vendere alcun bene, si vedono chiedere maggiori ricavi di congruità, anche in assenza di ultimazione di alcun lavoro.

Nel mondo dei professionisti, lo studio di settore non è ancora in grado di analizzare la posizione del contribuente in visione prospettica su più annualità. Questa carenza verrà colmata con gli studi di settore di prossima emanazione, modificati per sterilizzare il disallineamento tra sostenimento dei costi, impiego dei fattori produttivi e realizzazione dei compensi.

Ora il fisco sta cercando di disinnescare la bomba “studi di settore” riscrivendo le regole generali di applicazione; i nuovi strumenti saranno infatti rivisti nei prossimi tre anni, gli accertamenti sulle dichiarazioni 2007 partiranno tra la fine del 2008 e il 2009. In sede di accertamento potranno essere utilizzati i nuovi studi se (come molto probabile) saranno più affinati e depotenziati degli attuali.

Nel comunicato del vice ministro del 8 giugno scorso, si segnala come gli studi di settore non siano una “minimum tax”, ma uno strumento di ausilio ai contribuenti per l’autoliquidazione dei redditi e di supporto alla Agenzia Entrate per predisporre le attività prioritarie di accertamento.

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